La volpe della Grotta

volpeDal marzo 2007 mi ero accorto delle visite notturne di qualche animale che divideva con i gatti gli avanzi dei pasti. Immaginavo che fosse quella faina che di notte avevo visto più volte gironzolare intorno alle case, ma non era cosi, sempre di animale selvatico si trattava però di tipo diverso era invece un bellissimo volpino che nel buio della notte si avvicinava timidamente ai resti della cena non ancora mangiati dai gatti che vivono in questo posto annidato ai piedi della Pania e immerso nel verde degli antichi alpeggi. I primi tempi era molto difficile vederlo perché fino a che le luci non erano spente e il silenzio regnava sovrano, lui non si avvicinava. Poi forse spinto dalla fame è diventato vorrei dire più audace e ha cominciato a sfidare quelle piccole luci che illuminavano fiocamente gli spazi intorno casa.
Era una cosa che trasmetteva gioia e stupore vedere questo piccolo animaletto arrivare con quel suo fare sospettoso e con le orecchie sempre in movimento pronte a captare il più piccolo rumore strano. Molte volte veniva rubava un osso e si allontanava per rosicchiarlo indisturbato
volpe e lontano dai gatti dei quali aveva paura, ho visto diverse volte con i miei occhi questo volpino fuggire inseguito dalla gatta che solitamente quando sono lassù in montagna viene a farmi visita. Mano a mano che il tempo passava, la fiducia nell'uomo si faceva strada, finché una sera mi trovavo in compagnia di parenti e amici e, avendo finito di cenare, come al solito abbiamo preparato gli avanzi per il gatto e ci siamo messi a parlare del più e del meno seduti fuori nella piazzetta davanti casa quando ad un tratto è apparso silenziosamente e con fare circospetto il nostro volpino che si è messo a mangiare tranquillamente, ripulendo il piatto di ogni piccolo pezzetto di cibo.
volpeStavamo tutti lì a guardare zitti zitti e non muovevamo neppure le palpebre per non disturbare o spaventare il nostro visitatore che si è rifocillato e se ne è andato indisturbato lasciandoci stupiti. Questo è successo tantissime altre volte, ed ogni fine settimana che vado in montagna, immancabilmente fa la sua gradita visita sapendo di incontrare degli amici. Dopo un po' di tempo ho cominciato a fotografare e a filmare questo avvenimento che per me era così importante. Ora "Camilla" così l'ho chiamata è diventata più grande e fa sfoggio di una bellissima pelliccia, con quel suo musetto a punta e un ciuffo bianco in cima alla coda è proprio un piacere guardarla. La cosa che mi dà molta soddisfazione è che ora non ha più paura ne di me ne di altri casuali ospiti. Ho cominciato a farla avvicinare a me offrendogli i resti di un pasto che con molta cautela ha mangiato tenendo le zampe pronte alla fuga nel caso avessi fattoUmberto e Camillo qualche movimento strano. Adesso dopo vari tentativi sono riuscito a farla avvicinare ancora di più fino a prendere il cibo dalle mie mani, la prima volta è stata una cosa molto rapida e brusca, ora pur essendo rapida, è più delicata. Si lascia filmare e fotografare senza problemi come fosse una star del cinema, a volte si accoccola fuori nella piazzetta ad aspettare oppure fa capolino dalla porta come quasi volesse chiedere il permesso di entrare, è una cosa meravigliosa per chi ama la natura e gli animali. Riflettendo sopra queste cose, mi domando se noi esseri umani che ci riteniamo tanto intelligenti, e che a volte ci comportiamo peggio delle bestie, meritiamo tanta fiducia da parte di un animale selvatico che ci onora della sua presenza. Giungendo alla conclusione credo che abbiamo tanto da imparare. Ora la cosa che più mi preoccupa è che qualche persona per sbaglio o volutamente possa fare del male a "Camilla". Speriamo di no.


Umberto